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CAGLIARI. Turni massacranti, poco personale, mezzi insufficienti e salari bassi. La Silp Cgil denuncia la situazione critica della polizia stradale in Sardegna, ma anche nel resto d’Italia.
Per questo una rappresentanza di manifestanti si è riunita questa mattina di fronte alla sede della prefettura di Cagliari per un sit-in di protesta.
Attualmente nell’isola, tra ruoli ordinari e tecnici, sono in servizio 295 agenti della polizia stradale, ma secondo il sindacato il numero del personale è insufficiente per garantire un’efficiente tutela degli automobilisti. La situazione, però, ricade anche sugli stessi lavoratori in divisa perché costretti a fare turni estenuanti per sopperire alla mancanza di personale, mettendo a rischio la loro sicurezza sul posto di lavoro. Poca tutela, secondo gli agenti, causata anche dall’assenza di indennità autostradale nell’isola.
“Oltre ad una questione di organici e di mezzi, c’è anche la questione dell’indennità. Noi qua in Sardegna non prendiamo l’indennità autostradale perché non abbiamo autostrade, però adesso c’è in discussione l’indennità Anas. Speriamo che questa si concretizzi, perché sono tutte situazioni che vanno a favore degli agenti e anche del tipo di vita”, spiega Alessandro Cosso, segretario Silp Cgil Sardegna.
La carenza di personale è dovuta anche alla mancata sostituzione degli agenti che vanno in pensione con i nuovi arruolamenti a causa dell’assenza di bandi di concorso, ritenuti inferiori rispetto alle esigenze dell’organico.
“Purtroppo, è stato deciso di non fare più arruolamenti. Questa mancanza di assunzioni ha generato una voragine nel lungo tempo perché le persone andavano via in pensione e non venivano sostituite”, fa sapere Cosso.
Tra le richieste del sindacato c’è anche quella di incrementare il numero di veicoli messi a disposizione delle forze di polizia. “Se tu hai dei mezzi che hanno una percorrenza di circa 200 chilometri a turno, diventano molto velocemente obsoleti e sono soggetti a delle riparazioni molto più frequenti, togliendoli per alcuni giorni dalla strada. Quindi ci vorrebbero più mezzi per fare il cambio”, conclude Cosso.










