CAGLIARI. Stop alla pesca dei riproduttori di nasello con reti a strascico e divergenti fino al 30 novembre: questo il contenuto del decreto emanato dal ministero dell'Agricoltura che dispone il fermo obbligatorio anche nelle acque sarde. Alessandro Sorgia, consigliere regionale, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere chiarimenti urgenti alla Giunta regionale
Pur avendo le autorizzazioni, i pescatori che usano reti a strascico a divergenti o le sfogliare, non potranno lavorare fino a fine novembre, compresi quelli dedite alla pesca del gambero rosso (Ars) e del gambero viola (Ara). Il divieto si estende anche alle unità provenienti da altre aree marittime.
"Pur comprendendo le finalità ambientali del decreto – dichiara Sorgia – non possiamo ignorare le pesanti ricadute economiche e sociali che questo fermo comporta per le marinerie sarde, già duramente provate da anni di crisi e aumento dei costi. È necessario che la Regione intervenga con misure concrete di sostegno".
L'interrogazione di Sorgia ruota intorno a 5 punti: Se sia stata coinvolta nella definizione del provvedimento ministeriale; quali azioni urgenti intenda adottare per tutelare le imprese della pesca;se siano previste misure compensative per i lavoratori e le imprese colpite; se sia stato attivato un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e quali strategie siano in campo per garantire una gestione sostenibile e concertata dello sforzo di pesca.
"La Sardegna non può subire decisioni calate dall’alto senza un confronto con il territorio – conclude Sorgia –. Serve una risposta immediata e concreta per difendere il lavoro e la dignità dei nostri pescatori".











