Seguici sul nostro canale Whatsapp
CAGLIARI. Si è svolta questa mattina, a Palazzo Baccaredda, la prima seduta del Consiglio comunale delle bambine e dei bambini. C'è Anna, “eletta con voto segreto dopo i discorsi delle tre candidate in classe, la 4^A della Sant'Alenixedda dove già facciamo le assemblee in cerchio per discutere tra noi”; Luca, quinta elementare della primaria Via Caboni, a cui piace l'idea di fare il consigliere per “provare a migliorare la città”; c'è Simone, anche lui in quinta, scelto dai compagni di classe “per prendere decisioni importanti per far stare bene i bambini, gli adolescenti, gli adulti e tutti”; un'altra Anna, anche lei all'ultimo anno delle primarie, che “sin da piccola vorrei fare la presidente della Repubblica”, ma intanto vorrebbe strade più sicure e chiede agli adulti che guidano “più attenzione quando ci sono le strisce pedonali”; ancora, più attività culturali, più spazi per i cani, più aree verdi.
Una quindicina i primi componenti che hanno preso parte alla seduta, accompagnati dagli insegnanti, in rappresentanza degli istituti comprensivi cagliaritani che hanno già aderito all’iniziativa: le primarie “Collodi” (Istituto comprensivo “Via Castiglione”), “Via Caboni” e “Via Garavetti” (Istituto comprensivo “Giovanni Lilliu”), “Santa Alenixedda” e “Santa Caterina” (Istituto comprensivo “Santa Caterina”) e “Via Zeffiro” (Istituto comprensivo statale “Randaccio-Tuveri-Colombo-Don Milani”).
A fare gli onori di casa l'assessora alla Pubblica istruzione, sostegno allo studio e alla conoscenza Giulia Andreozzi con il presidente del Consiglio comunale Marco Benucci, gli assessori Matteo Lecis Cocco Ortu e Luisa Giua Marassi e le consigliere Paola Mura, Chiara Cocco e Rita Polo. “Questa è la casa di tutti i cagliaritani”, hanno spiegato alle alunne e agli alunni, “quindi anche la vostra. Oggi avete un compito diverso da quelli soliti, suggerirci cosa possiamo fare per migliorare la città delle bambine e dei bambini: siamo qui per ascoltare le vostre proposte e cosa volete per la vostra città”.
“Quella di oggi è una delle due azioni del progetto Per una città amica delle bambine e dei bambini - ha sottolineato l'assessora Andreozzi, che ha proseguito - nasce dalla volontà di favorire la partecipazione delle nuove generazioni alla vita della comunità, educandole all’esercizio della democrazia e della cittadinanza attiva fin dalla più tenera età, all’interno di uno spazio di ascolto e confronto in cui i bambini e le bambine si sentano liberi di dire la loro sulle più disparate tematiche che riguardano la città: aprire all’infanzia le fasi di progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi diretti alla crescita culturale e sociale della città, significa rendere i più piccoli protagonisti delle politiche che li riguardano e promuovere in loro un profondo senso civico”.














